Uno dei ricordi dell’infanzia è sicuramente quello dei supereroi, dove ognuno voleva chiaramente accaparrarsi quello più forte.
Però a rifletterci bene, non è che conviene tantissimo. Superman deve essere sempre perfetto, sempre pronto all’azione e non deve mai sbagliare. Ad un certo punto, durante l’adolescenza, ho cominciato a chiedermi se non fosse stato meglio essere Clark Kent. Lavoro tranquillo, contributi versati, e tredicesima pagata. In quel momento le mie convinzioni sono crollate. Cioè Superman non piglia manco la tredicesima! Clark Kent invece, si!
Io sono Gillone e di tanto in tanto vi porterò a contatto con la realtà della vita quotidiana nella nostra associazione. Pensate a me come il vostro Jeff Bezos. Invece di puntare verso Marte, punto dritto verso l’imbarazzo.
Per le nostre giovanissime leve comincerà a breve quella che forse è la parte più complicata e sentita del percorso che fanno con noi, parlo della stagione sportiva. I nostri ragazzi e le nostre ragazze saranno impegnati\e sui campi del territorio i vari concentramenti, gare, tornei. Viviamo la cosa con emozione, e loro sono gasatissimi come noi.
E la delicatezza di questo momento si percepisce in frasi che somigliano a quelle che si dicono prima di una verifica a scuola:
“devi prendere 10” o “devi prendere almeno 8”.
Cose che lasciano trapelare che devi essere meglio di tutti gli altri perché, in fondo, quanti numeri ci stanno dopo il 10? Perché, se prendi almeno 8 vuol dire che sei comunque meglio di buona parte della classe. E così, si innescano, condite da una buona dose di istinto da tifoseria, frasi come “oggi devi fare almeno 5 punti solo in battuta” o “oggi devi sbagliare il meno possibile”.
Siamo tutti in buona fede.
Ma possiamo esserlo ancora di più.
Spronare veramente un atleta (giovane o adulto che sia) a dare il meglio di sé nella maniera più giusta e costruttiva, significa educarlo al divertimento, a coltivare il senso di squadra nei momenti alti e bassi della partita (la partita personale contro i propri limiti e la partita tangibile). Potrebbe questa rivelarsi una direzione esatta per accettare i fallimenti e, soprattutto, i successi. Inoltre, uscire dalla mentalità dei ruoli di serie A e i ruoli di serie B che ricoprono o non ricoprono i nostri mini-atleti, potrebbe rivelarsi una partita interessante per tutti noi.
Quindi accompagnateli con noi, seguiteli, incitateli e non sviliteli quando i momenti richiederanno uno sforzo in più. Mentre loro si giocano il punteggio, voi come genitori vi giocate la loro passione.
Se affrontiamo questa avventura tutti insieme, li spacchiamo gli Avengers!
ps: grazie seemownah.